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Donne in Campo – Cia e Lilt impegnati in un percorso di collaborazione per la prevenzione dei tumori

Le imprenditrici agricole di Cia Emilia Romagna promuovono, assieme alla Lega Italiana per la lotta contro i tumori, gli screening di prevenzione anche per le donne sotto i 45 anni e una dieta ricca di prodotti agricoli salubri e di qualità come viatico per la salute

Un incontro per parlare di prevenzione dei tumori e dell’importanza dell’alimentazione per la salute: lo ha promosso Donne in Campo – Cia dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori). Nel webinar “La prevenzione non ha età” – un’altra tappa del percorso di collaborazione iniziato nel 2020 – l’associazione che unisce le imprenditrici agricole di Cia Emilia Romagna ha definito un calendario di incontri su tematiche specifiche legate alla prevenzione, anche in relazione con l’attività agricola, e soprattutto ha sollecitato interventi da parte delle istituzioni, Regione in primis.

“Da diversi anni Donne in Campo lavora per sensibilizzare le persone, associati in primis, sulla relazione tra scelte alimentari, stili di vita e insorgenza dei tumori – spiega la presidentessa di Donne in Campo Emilia Romagna, Luana Tampieri – avvalendosi di professionisti del settore per spiegare che la scelta di prodotti agricoli di qualità e salubri può contribuire alla prevenzione. Il settore agricolo si sta impegnando a produrre in maniera sempre più sostenibile e lo facciamo da prima che l’Europa ce lo imponesse e con grandi sforzi perché le alternative “green” per i trattamenti sono poche e non sempre efficaci.
Però lo facciamo perché siamo i custodi dei territori dove viviamo e ci teniamo alla qualità dell’aria e dell’acqua e a preservare la vita. Peraltro l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente paragonato a quello del traffico e degli impianti industriali è nettamente inferiore e lo dimostra, ad esempio, il miglioramento della qualità dell’aria durante il lockdown del 2020, quando tutti i settori tranne quello agricolo si sono fermati.
Ma questo non basta: serve un impegno da parte della Regione per incrementare i già efficaci programmi di screening per la diagnosi precoce dei tumori. Penso, ad esempio, alla prevenzione del carcinoma mammario che è, purtroppo, il più frequente nelle donne che dovrebbero poter accedere a un’ecografia gratuita ben prima dei 45 anni, visto che colpisce sempre più giovani under 40.
Il grande impegno di risorse e mezzi che si è reso necessario – conclude Luana Tampieri – per affrontare l’emergenza sanitaria non deve e non può intaccare l’impegno della nostra sanità regionale per combattere i tumori, perché nonostante i grandi passi avanti della medicina per la cura, ci si continua ad ammalare e succede anche se si è giovani e in salute”.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti Domenico Francesco Rivelli, presidente dell’Ass.ne Lilt di Bologna, medico oncologo che è intervenuto su “Tumori: dimensione del problema e strategie di controllo” e Giulio Marchesini Reggiani, docente di dietistica all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna che ha parlato di “Alimentazione e stili di vita, due strategie di prevenzione”.

Donne in Campo, Lilt, prevenzione

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