EMILIA ROMAGNA

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Tavolo regionale di emergenza energetica, Cia: no al fotovoltaico installato su terreni produttivi, ma utilizzare le coperture degli edifici agricoli

L’impiego del fotovoltaico per la produzione di energia elettrica è indispensabile ma non si devono sottrarre suoli fertili da impiegare per la coltivazione di derrate alimentari: è la sintesi del ragionamento che fa la Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna a seguito del tavolo di emergenza energetica che si è tenuto in Regione nei giorni scorsi riguardo la possibilità di realizzare nuove installazioni di pannelli fotovoltaici per contribuire alla produzione di energia pulita.

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Temperature estive elevate, Cia Emilia Romagna chiede attivazione delle procedure per ottenere il riconoscimento di calamità naturale

Attivare le procedure necessarie per ottenere il riconoscimento della calamità naturale per le eccezionali temperature per nel periodo giugno, luglio e inizio agosto di quest’anno dell’intero territorio regionale.

È ciò che chiede Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.

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Torna TipiCi da spiaggia

Terza edizione della manifestazione ideata dal Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani

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Con accordo tra Cia Emilia Romagna e Regione disponibile più di 1 milione di contributi per la consulenza alle aziende agricole

Con la delibera nr 978/2022, emanata su proposta dell’assessore Alessio Mammi, vengono assegnate nuove risorse sulla Misura 2 del Psr, Piano di sviluppo rurale, per abbattere i costi dei servizi di consulenza destinati alle imprese agricole

BOLOGNA – Un milione e 200 mila euro in più stanziati per la consulenza alle aziende agricole: è il risultato dell’importante lavoro di concertazione svolto tra Cia Emilia Romagna e Regione.

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Imprese forestali, scatta l’obbligo di iscrizione al registro nazionale degli operatori e di tenuta della tracciabilità

La scadenza è fissata al prossimo 3 giugno

Per la imprese forestali scatta l’obbligo di iscrizione al registro nazionale degli operatori e della tenuta della tracciabilità. Con pubblicazione dell’apposita modulistica avvenuta lo scorso 4 aprile sul sito del Mipaaf, infatti, sono decorsi i termini per l’iscrizione di tutte le aziende che immettono sul mercato legno o prodotti da esso derivati. La scadenza fissata è quella del prossimo 3 giugno 2022.

L’iscrizione si fa esclusivamente online sul portale del Mipaaf utilizzando lo Spid individuale di ogni titolare dell’azienda allegando l’attestazione di pagamento di  20 euro. La conferma dell’iscrizione è da farsi ogni anno quando si intende commercializzare la legna o prodotti legnosi.

Per procedere all’iscrizione occorre fornire le seguenti informazioni:

denominazione, forma giuridica, ragione sociale, sede legale, recapiti comprensivi di indirizzi di posta elettronica, ordinaria e se disponibile Pec, Codice Fisale e Partita Iva, dati anagrafici del legale rappresentante

con riferimento al legno, denominazione commerciale e tipologia, regione italiana e, se possibile, località, quantità annuale, commercializzata e, se disponibile, controvalore in euro.

Per assicurare la richiesta tracciabilità ai prodotti immessi sul mercato (prevista dal regolamento UE n. 995/2010, noto come Reg. Ue Eutr) occorre che tutte le aziende si dotino di un apposito registro sul quale annotare le principali informazioni (autorizzazione/comunicazione, località, tipologia, quantità e estremi dell’acquirente).

Va evidenziato che l’obbligo di iscrizione al registro nazionale degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati è per tutti i soggetti che immettono sul mercato dei prodotti legnosi, escluso l’autoconsumo, conseguentemente l’obbligo di iscrizione sussiste per tutti i soggetti che rientrano in questa definizione, quindi non solo coloro che sono iscritti all’albo regionale, strumento che a breve verrà modificato per adeguarlo alle norme nazionali.

Contestualmente l’obbligo della tracciabilità, che sino a poco tempo fa era richiesto dai Carabinieri forestali solo in alcune province, diventa cogente per tutti gli operatori che immettono prodotti legnosi in commercio, anche in questo caso escluso l’autoconsumo. Pertanto gli interessati debbono munirsi dello specifico registro per evitare le pesanti sanzioni previste.

La sanzione per la mancata iscrizione al registro nazionale operatori va da un minimo da 500 a 1.200 euro, per chi non tiene il registro, o non lo conserva per almeno 5 anni, è prevista una sanzione che va da un minimo di 1.500 a un massimo di 15.000 euro.

L’ennesimo balzello burocratico che infiamma 

Appare evidente che questa norma trae origine da un Regolamento dell’Unione Europea approvato per contrastare il commercio di legno e prodotti da esso derivati di provenienza illegale, provenienti sia da Paesi Ue sia extra-Ue, non può trattare tutti alla stessa stregua, obbligando anche l’agricoltore che taglia il proprio bosco e che commercializza piccoli quantitativi ogni anno a degli adempimenti burocratici gravosi, quindi costosi in termini di denaro e di tempo, quanto inutili. Oltretutto prevedendo adempimenti annuali di non semplice esecuzione. In considerazione dei tempi a disposizione, del numero delle imprese potenzialmente coinvolte e della complessità della materia, la Confederazione si è attivata per chiedere un posticipo dei termini e le semplificazioni necessarie per far si che gli agricoltori che ancora operano in collina e montagna, assicurando la manutenzione del territorio e la presenza di un minimo di presidio e attività economica, possano continuare ad esercitare il loro difficile, oltre che faticoso, lavoro.  Nel contempo è opportuno che le aziende che con continuità commercializzano legname si adoperino per rispettare le norme ora vigenti allo scopo di evitare le sanzioni previste.

Agriturismi, ristori attraverso un bando della Camera di Commercio

Sono stati pubblicati i Bandi della Camera di Commercio per l’erogazione di un ristoro destinato alle imprese soggette a restrizioni in relazione all’emergenza da Covid-19.

I Bandi pubblicati sono due: uno riguarda le imprese agrituristiche localizzate nei comprensori sciistici della Regione per le quali è previsto un contributo di 3.000 euro. 

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