La Regione investe 2,3 milioni di euro per sostenere la pericoltura
BOLOGNA – Scatta un programma di rilancio per promuovere la pera Igp, un’eccellenza dell’Emilia Romagna, e contestualmente prende il via una sperimentazione scientifica innovativa per la difesa delle produzioni in campo con Rna spray per combattere la ‘maculatura bruna’, un parassita che, insieme alla cimice asiatica, sta mettendo in crisi un settore e un prodotto prezioso della Regione.
Il comparto è infatti primo in Italia per produzione, oltre il 70% delle pere italiane nasce infatti tra Ferrara, Bologna, Modena e Ravenna, e tra i primi in Europa. La Regione investe oltre 2,3 milioni di euro, tra quest’anno e il prossimo, per sostenere la nuova Aop, Associazione di organizzazioni di produttori, oltre a contributi per la certificazione di prodotto Igp e per la promozione sui mercati nazionali ed esteri.
Per rilanciare il comparto è partita una sperimentazione scientifica innovativa per la difesa delle produzioni in campo
Oltre alla lotta alla cimice asiatica, che dallo scorso anno si avvale dell’introduzione della vespa samurai, i Consorzi Fitosanitari di Modena e di Reggio Emilia con un cofinanziamento della Regione, stanno lavorando a un progetto innovativo per difendere le pere dalla maculatura bruna, avversità che ha colpito duro negli ultimi due anni. Si tratta di un nuovo progetto che mutua l’esperienza in corso per il settore vitivinicolo e vede al lavoro anche l’Università di Bologna per la realizzazione di uno spray a base di Rna in grado di contrastare la maculatura bruna.
Il comparto conta oltre 15mila addetti, tra attività dirette e indotto vale il 35% della produzione lorda vendibile regionale e la superficie investita è di 18mila e 900 ettari coltivati. A partire da quest’anno, la Regione finanzierà con 120mila euro la nascente Aop pera che, anche mettendo insieme i due progetti Opera e Origine Group che si erano sviluppati in parallelo per il rilancio del frutto, aggregherà tutti i produttori dell’Emilia Romagna per rafforzare lo sviluppo della pera Igp e, quindi, la qualità e riconoscibilità del frutto.
Ad oggi, sono già 19 le imprese, di cui sei non Op, che hanno aderito al protocollo d’intesa e che rappresentano approssimativamente fra il 60-70% della produzione gestita a livello regionale.
Nel 2022 altri 2,2 milioni di euro saranno disponibili per sostenere la certificazione del prodotto Igp come catalizzatore comune del processo di valorizzazione del prodotto e per promuovere le pere dell’Emilia Romagna sui mercati nazionali e internazionali. Obiettivo, annota la Regione, è portare a raddoppiare la produzione certificata, da meno di 4mila a 8mila tonnellate e nel prossimo far certificare almeno il 35% della produzione controllata dall’Aop.
La sperimentazione
Sul fronte della sperimentazione scientifica, la Regione ha cofinanziato ai Consorzi Fitosanitari di Modena e di Reggio Emilia un progetto innovativo per individuare tecniche di difesa alternative ai fitofarmaci basate sull’applicazione delle più moderne biotecnologie. Il programma di lavoro punta a sviluppare preparati per applicazioni esterne di spray a base di Rna in grado di contrastare l’attacco dello ‘Stemphylium vesicarium’, agente della maculatura bruna, malattia che ha determinato gravi danni alle produzioni negli ultimi due anni. Questo sistema si basa su un raffinato meccanismo di riconoscimento e successiva inibizione di alcuni geni specifici. I primi risultati della ricerca si inizieranno a vedere già nel 2023 dopo le valutazioni di laboratorio, di serra e poi, in condizioni controllate, anche di campo dove saranno svolti test di efficacia dello spray su foglie e frutti. Tutta la linea di ricerca è a livello sperimentale e, se i riscontri saranno positivi e la normativa aprirà alle nuove biotecnologie alternative a quelle di vecchia generazione, si potrà passare successivamente al trasferimento della nuova metodologia in campo.