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Nessuno rimarrà solo

Ciò che stiamo vivendo in queste ore è qualcosa di drammatico, mai successo prima in questo territorio e in queste dimensioni. Ci sono state delle vittime e purtroppo per queste non c’è rimedio, mentre per i danni economici dobbiamo trovare delle soluzioni.

In questo momento non possiamo permetterci di lasciarci andare allo sconforto, anche se sarebbe comprensibile, per quella che è la tradizione di noi romagnoli dobbiamo rimboccarci le maniche per ripartire. La parola d’ordine deve essere “RICOSTRUZIONE”. Ovviamente per riuscire in questo intento sono indispensabili aiuti importanti e tempestivi, altrimenti da soli non potremo farcela.

Per raggiungere questi obiettivi Cia Romagna è in contatto continuo con il livello regionale e nazionale. Cerchiamo di tenere alta l’attenzione mediatica del settore, questo serve ad avere più attenzione dalle istituzioni nazionali (a questo link il video dell’intervista del direttore di Cia Romagna Alessia Buccheri a Rainews24,  N.d.r.). Nei giorni scorsi abbiamo incontrato i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, il Presidente Bonaccini, gli Assessori regionali Mammi e Corsini e molti Sindaci. Abbiamo condiviso un documento con tutte le altre rappresentanze del territorio, agricole e non, che abbiamo presentato a più di venti parlamentari del territorio. Purtroppo si sono aggiunti gli eventi di questa notte che hanno peggiorato nettamente la situazione. Oggi pomeriggio vi è un primo importante incontro a livello regionale al quale partecipa il Presidente Cia Regionale Stefano Francia, mentre a Roma il Presidente nazionale Cristiano Fini incontrerà presso la sede della protezione civile i ministri Lollobrigida e Musumeci.

La richiesta principale è l’emanazione di un decreto legge speciale che destini dei fondi ad hoc per questa calamità (come è successo per altre calamità). Inoltre dobbiamo ottenere un risarcimento anche per i danni da gelate avuti durante la primavera. E’ importante che la stesura di questo provvedimento preveda che i fondi arrivino in tempi brevi rispetto a quelli che sono gli standard attuali, riducendo al minimo gli adempimenti burocratici richiesti (e per questo chiederemo di condividerne la bozza). Le nostre richieste sono sintetizzate dal Presidente Cia Regionale Stefano Francia in sette punti dopo i vari confronti avuti nei giorni scorsi.

Senza questi interventi rischiamo di perdere un’agricoltura altamente specializzata, con ripercussioni sull’indotto e su tutto il comparto a livello nazionale. Queste sono le motivazioni alla base delle nostre richieste presentate in più forme e canali alle istituzioni che finora si sono dimostrate attente alle problematiche.

Cia continuerà a seguire ora per ora l’evoluzione delle cose. Momentaneamente abbiamo tenuto chiusi gli uffici per non mettere a rischio l’incolumità dei nostri collaboratori ma sono attivi numeri di emergenza dedicati alle varie zone e gli operatori che ne hanno la possibilità sono attivi comunque da casa. Non appena l’emergenza sarà rientrata torneremo regolarmente operativi. In ogni caso chiunque può contattarci per qualsiasi esigenza, non lasceremo nessuno da solo.

Danilo Misirocchi, Presidente Cia Romagna

Alessia Buccheri, Direttore Cia Romagna

Photogallery – Maltempo e allagamenti, firmato lo stato di mobilitazione nazionale

Siccità, grandine, piogge battenti e copiose: oltre due giorni di maltempo il 2 e 3 maggio con vento e volumi di pioggia caduta che ha superato i 200 millimetri, torrenti esondati, frane e smottamenti in collina e montagna. Una sequenza devastante con conseguenze disastrose per l’agricoltura emiliano romagnola.

In particolare nel faentino e nella bassa Romagna l’eccesso di acqua, dopo un lungo periodo di siccità, ha inondato centri cittadini ed aziende agricole, allagando frutteti, vigneti e seminativi, con un conseguente problema di asfissia radicale delle piante, oltre ad un dilavamento dei terreni e perdita di piantine appena germogliate. 

I torrenti Lamone, Montone, Senio e Sillaro sono esondati allagando decine di ettari di colture. I comuni più colpiti sono Conselice, Faenza e Castelbolognese dove sono state fatte evacuare abitazioni. Il Sillaro, tracimando, ha causato due rotte dell’argine: la più grande si è verificata a Massa Lombarda. A Faenza l’esondazione del Lamone ha provocato l’allagamento nell’area Borgo Durbecco e della zona esterna dell’abitato, nella parte pedecollinare. Colpita anche la zona di Bagnacavallo.

In molte località dell’Appennino le frane hanno interrotto le strade e nei campi gli smottamenti hanno in alcuni casi rovinato seminativi.

Il ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci, ha firmato lo stato di mobilitazione nazionale richiesto dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che consente di attivare tutte le risorse disponibili della protezione civile nazionale.

Sabato 6 maggio Cia Romagna ha organizzato un viaggio in alcune aziende con il presidente nazionale Cristiano Fini, il presidente regionale Stefano Francia e il direttore regionale Gianni Razzano. E’ stata l’occasione, oltre che di manifestare la vicinanza alle aziende, di fare il punto sulle azioni che si sono intraprese e quali strategie adottare nel porle in atto.

Primo Maggio 2023, foto e video della festa

Il video degli interventi di Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna, Antenore Cervi, Cia Emilia-Romagna, e Lorenzo Falcioni, vicepresidente Cia Romagna, a questo indirizzo: https://youtu.be/nvYLj8p97TU

Qui sotto la gallery della sfilata dei trattori nel centro e alcuni momenti della festa con la musica del duo classic-folk faentino Emisurela.

Agricoltura alle prese di nuovo con le gelate notturne

Nel ravennate in Bassa Romagna le temperature più basse: fino a – 6°C nella notte fra il 5 e il 6 aprile a Bagnacavallo e Conselice. Nell’area di Ravenna fino a -4°C; nel faentino e colline da -2°C a -4°C; nel forlivese fino a -3,5°C. Tanta la preoccupazione per le prossime notti con previsioni ancora sotto lo zero

Dopo la grandinata di domenica 2 aprile che in Romagna ha colpito in modo importante soprattutto il ravennate e in particolare Massa Lombarda, Sant’Agata sul Santerno, Cotignola e Lugo siamo alle prese, di nuovo, con le gelate notturne. Il cambiamento climatico produce i suoi effetti. Rispetto al periodo stagionale in cui siamo l’anomalia della grandinata riguarda la sua intensità e la sua durata. Venendo alle gelate, la notte fra il 5 e il 6 aprile è stata caratterizzata da temperature molto sotto lo zero fino anche a -6°C. Seriamente preoccupato per le aziende e gli agricoltori Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna: “Con il rilevamento dei danni in corso la sensazione è che gli effetti di queste gelate siano ancora più devastanti di quelle del 2020 e del 2021. Vedere così tanti fiori, frutticini e germogli bruciati è un segnale inquietante  – afferma Misirocchi – Si tratta comunque del terzo anno su quattro caratterizzato da un fenomeno di portata così impattante. Specialmente in alcune zone della Bassa Romagna, del faentino, in parte del ravennate e del forlivese ci sono stati danni importanti. Si tratta di un’altra batosta per un settore che, come gli altri, sta facendo i conti con l’inflazione, la crisi energetica, le difficoltà legate alle tensioni dei mercati internazionali per un’agricoltura che produce molto per l’esportazione”. Il presidente Misirocchi sottolinea poi che la situazione è ancora più complicata “perché a tutti gli effetti è più difficile assicurarsi in quanto le Compagnie stanno disinvestendo, mentre la copertura del rischio è un elemento importante per qualsiasi attività economica”. In merito ai sistemi di difesa attiva – antibrina, ventole, bruciatori – alcuni risultati ci sono stati e Cia Romagna esprime apprezzamento per gli sforzi della Regione Emilia-Romagna che attraverso i bandi per questo tipo di intervento cerca di venire incontro al settore. “Sono sistemi che si stanno diffondendo e questo è positivo. Si tratta però di una strada complicata e costosa e ci sono diverse criticità ancora da risolvere”, precisa Misirocchi. Alcuni andamenti nelle varie zone della Romagna Zona Ravenna – Temperature sotto zero già dalle 22 del 5 aprile: dai – 2 ai – 3 per i territori di Russi e San Pietro in Vincoli; zona di Mezzano – 4. Zona faentino e colline – fino a -4°C. Verso la collina sia a Faenza sia a Riolo Terme si segnalano danni verso il fondovalle, mentre nelle parti più alte il termometro non è andato sotto lo zero. Così nel casolano: danni probabili nelle parti basse dove si è arrivati a – 2°C. Zona Bassa Romagna – A Bagnacavallo sono state segnalate zone fino a -6°C con danno totale. Colpite dal gelo anche Cotignola e Barbiano da -2°C a -4°C con danni al momento stimabili fra il 30 e il 50%, ma si potrà avere una valutazione più precisa nelle prossime ore. Area San Bernardino circa -3,5°C, con danni sui vigneti. Nell’area di Voltana temperature fra -2°C e -3°C. Area Alfonsine -3.5°C con una perdita approssimativa per i vigneti intorno al 30%. Area Conselice -6°C. Zona Forlì – Le temperature minime sono state tra -3°C e -3,5°C. È in corso la valutazione dei danni: nei frutteti con protezione i danni al momento sembrano minimi, in quelli senza protezione probabilmente sono ingenti. Sono in corso le verifiche e solo nei prossimi giorni si avranno dati più certi.

Gianluca Guerra nuovo responsabile territoriale Bassa Romagna

Gianluca Guerra da aprile è il nuovo responsabile territoriale Bassa Romagna. Guerra, laureato in Economia e Commercio, lavora dal 2018 in Cia Romagna all’ufficio tecnico fondiario di Lugo, con presenze anche ad Alfonsine.

Allevamento avicolo a Maiolo, questione da affrontare senza posizioni ideologiche

Cia Romagna e Confagricoltura valutano positivamente il progetto approvato dagli enti competenti, che riqualificherà un sito degradato, contribuirà a mantenere vive le attività agricole nelle aree interne e potrà avere ricadute positive sull’indotto

Il 15 marzo 2023 le associazioni di categoria degli agricoltori del territorio hanno incontrato il sindaco di Maiolo (RN), Marcello Fattori, per approfondire il progetto dell’allevamento avicolo in località Cavallara.

Erano presenti per Cia-Agricoltori italiani Romagna il presidente Danilo Misirocchi, il vicepresidente Lorenzo Falcioni e la direttrice Alessia Buccheri. Per Confagricoltura, il presidente dell’organizzazione Carlo Carli, il presidente della Sezione avicola Massimiliano Conti e il segretario della Circoscrizione di Rimini, Moreno Polidori.

Dopo un sopralluogo sul sito dell’insediamento zootecnico, le associazioni hanno potuto esaminare il progetto nel dettaglio.

“Come associazioni di rappresentanza del mondo agricolo, da sempre sosteniamo la necessità di mantenere vive le attività del comparto nelle aree interne, per supportarne l’economia, conservare i servizi, contrastare lo spopolamento e contribuire alla tutela del territorio – affermano Misirocchi e Carli -. Valutiamo perciò positivamente il progetto del nuovo allevamento avicolo biologico, che ha avuto tutte le autorizzazioni necessarie dagli enti competenti. Ricordiamo che lo stesso sito fino al 2009 ospitava un insediamento zootecnico di ben altro impatto urbanistico e con capacità produttive decisamente maggiori, fino a 3 milioni di capi all’anno. Ora quel sito abbandonato e degradato potrà essere riqualificato”.

L’attività di allevamento avicolo oggi si svolge con tecnologie avanzate e sostenibili, sottolineano le associazioni. “Le strutture saranno più basse di quelle del passato, saranno schermate da alberature e ospiteranno una densità minore di capi. Inoltre vi saranno sistemi di riutilizzo delle acque di raffrescamento e di smaltimento della pollina per la fertirrigazione”.

Viene valutata positivamente anche la ricaduta sull’indotto. “Per l’alimentazione degli animali si aprono opportunità di filiera interessanti per gli agricoltori del territorio, che potranno fornire materie prime di qualità”.

Le associazioni agricole invitano a non affrontare la questione in maniera ideologica. “Ci sembra, in conclusione, che chi si oppone al progetto voglia mettere freni a un’attività economica basandosi esclusivamente su preconcetti, e non su criteri razionali”.

Accesso al credito: opportunità e criticità per le imprese agricole

Cia Romagna ha organizzato il 15 febbraio l’incontro informativo sul tema “Credito: tra criticità e nuove opportunità”, con gli interventi di Gabriele Cristofori – Presidente AgrifidiUno Emilia-Romagna; Marco Marzari – Direttore AgrifidiUno Emilia-Romagna; Marco Paolini – Responsabile area credito Cia Romagna. Ha presieduto i lavori Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna.

Il giornalista della rivista web specializzata AgroNotizie Lorenzo Pelliconi ha seguito l’incontro in videoconferenza e ha pubblicato l’articolo online Accesso al credito: le opportunità e gli ostacoli per le imprese agricole

ANP Romagna in assemblea

IL BILANCIO DEL 2022 E GLI IMPEGNI DEL 2023

L’assemblea dei delegati Anp Romagna si è riunita a Cesena nella sede Cia il 22 febbraio. Gli ospiti sono stati Alessandro del Carlo, presidente Anp nazionale; Pierino Liverani, presidente Anp regionale e il sindaco del Comune di Cesena Enzo Lattuca. La parte pubblica dell’Assemblea è stata aperta da Wiliam Signani, presidente dell’Anp romagnola e coordinata dal presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi.

Soddisfazione per l’attività di Anp svolta nel corso del 2022, sia di quella istituzionale fatta di incontri e confronti, di mobilitazioni, sui grandi temi di attualità in Anp e anche con le altre associazioni di persone, Agia e Donne in Campo, e con Cia a tutti i livelli. Apprezzamento anche per la grande partecipazione dei soci. Molto positivo inoltre il bilancio delle iniziative ludiche e di socialità, anche queste molto partecipate. A tal proposito, Signani ha tenuto a sottolineare la capacità organizzativa della vicepresidente Oretta Pedini.

Numerosi gli impegni per il 2023 con al centro l’approfondimento di vari aspetti della Sanità in Romagna anche a fronte degli investimenti e della funzionalità derivanti dai progetti Pnrr. Non mancheranno momenti socialità e svago con il motto: “I nonni in libera uscita”, così come sono in programma altri momenti di riflessione ad esempio sull’importanza dei nonni e il loro contributo nella società e la partecipazione ad iniziative come quella che si svolgerà verso fine marzo a Reggio Emilia, all’Istituto Cervi, in occasione del quarantennale del superamento della mezzadria in Italia.

Seicentocinquanta gli associati incontrati nelle assemblee territoriali

È arrivato a conclusione il ciclo di assemblee in presenza distribuito nei territori “La Cia incontra gli associati”, svolto fra gennaio e l’inizio di febbraio, attraverso il quale Cia Romagna ha avuto modo di incontrare seicentocinquanta associati. È stata l’occcasione per riprendere quel contatto diretto “sospeso” a causa dell’emergenza sanitaria per fare il punto sull’attività dell’Organizzazione e sui principali temi di attualità. Fra gli argomenti principali la presentazione della nuova Pac 2023-2027, le misure per l’agricoltira contenute nella Legge di Bilancio, le principali informazioni sui prossimi bandi e tanto altro ancora. 

L’obiettivo di Cia Romagna, anche con l’appuntamento “La Cia incontra gli associati”, è quello di essere coi soci e vicino ai soci nel quotidiano, coi servizi erogati alle imprese e alle persone. Con questi incontri, partendo da ciò che l’imprenditore agricolo vive ogni giorno, lo scopo è quello di stimolare il confronto e condividere impegni e tematiche che Cia Romagna porta ai vari tavoli di discussione e confronto istituzionali. Le sfide sono tante, difficili, e l’impegno non deve mancare per reagire alle crisi che stiamo attraversando.

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