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Fondo Agricat, Cia: “bene rivedere le pratiche, le dichiarazioni stampa sulle aziende erano corrette”

Positiva l’apertura del tavolo permanente, grazie a intervento Lollobrigida, e primi risultati

L’apertura del tavolo permanente avviato dal Fondo Agricat, presso Ismea, rappresenta un’importante apertura al confronto per fare definitiva chiarezza sui ritardi e i numerosi rigetti delle domande di indennizzo per le alluvioni del 2023 e le gelate tardive.

Dunque, bene l’intenzione di rivedere le pratiche e l’intervento, in tal senso, del ministro Lollobrigida affinché si procedesse alla verifica dei dati.

Cia-Agricoltori Italiani commenta così l’esito del primo incontro di ieri con Agricat, Agea e i coordinamenti dei Caa – Centri di assistenza agricola, ribadendo l’esattezza delle dichiarazioni uscite nei giorni scorsi sulla stampa e confermando puntuale presenza alle riunioni del tavolo per superare insieme ogni criticità.

“È sempre più urgente – ricorda Stefano Francia, presidente di Cia Emilia Romagna – supportare la ripresa delle aziende danneggiate dagli eventi estremi dello scorso anno, in particolar modo in Emilia – Romagna cuore pulsante dell’ortofrutta nazionale, dopo anni già pesanti per l’acuirsi dell’emergenza climatica e della crisi economica”.

Significativi, dunque – per Cia – i primi risultati ottenuti, dalla sospensione dei termini del procedimento amministrativo relativi alle Pec di agosto alla proroga per la presentazione delle domande 2024. Così come l’attenzione alla necessità di innovare celermente il sistema gestionale per mettere tutti gli attori coinvolti nelle condizioni di comprendere, con interventi formativi ad hoc, il processo di rilevamento dei dati e di assegnazione degli indennizzi. 

Il tavolo permanente – conclude Cia – sia fattivamente una leva strategica per l’evoluzione sostanziale del fondo mutualistico e, soprattutto, agevoli in tempi strettissimi il pagamento immediato di tutte le aziende già liquidabili, così come annunciato ieri. Infine, si arrivi alla stipula di una convenzione Agricat-Caa. Sarà cruciale a questo punto evitare insieme il rischio, anche minimo, di ulteriori problemi a carico di un comparto già pesantemente in difficoltà. Cia garantisce in tal senso massima collaborazione. 

“Agricat, finanziato con il 3% della PAC degli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace per indennizzare le imprese agricole colpite dai danni catastrofali, peccato che sono arrivate migliaia di lettere di diniego dal Fondo mutualistico”

Lo segnala con disappunto Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna sottolineando che gli strumenti informatici e le procedure farraginose attivate dall’organismo stanno arrecando enormi danni alle imprese agricole

26/8/2024 – Sono migliaia le lettere di diniego, totale o parziale, inviate da Agricat (Il Fondo mutualistico nazionale che copre i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici di natura catastrofale, ndr) agli agricoltori che aspettavano gli indennizzi sulle produzioni agricole danneggiate da eventi calamitosi.

Lo segnala con disappuntoCia – Agricoltori Italiani sottolineando anche che “Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace spiega in una nota la Ciaquando invece una burocrazia di gestione lenta e male organizzata rischia di fare saltare il banco, con l’unico risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite. Il Fondo nasce con l’obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; ad oggi Agricat è completamente scollegato dall’assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori scaricando strumentalmente colpe sui tanti Caa – Centri di assistenza agricola”.

L’erogazione dei contributi tecnicamente è prevista nella primavera dell’anno successivo a quello degli eventi calamitosi: nello specifico, ad esempio, l’erogazione dei contributi per l’anno 2023 sarebbe dovuta avvenire indicativamente tra il mese di marzo -aprile 2024. “Chi ha responsabilità nella gestione di questo fondo, non certo i tecnici che hanno avviato puntualmente le praticheconclude la Ciaprenda coscienza della situazione incresciosa e trovi una soluzione”.

Chiarimenti sul divieto di lavoro per caldo

Forniti dalla Regione in seguito alle richieste di Cia Emilia-Romagna

A seguito dell’ordinanza regionale n. 101 del 26 luglio 2024 sono state numerose  le richieste di chiarimento portate all’attenzione della Regione Emilia-Romagna da parte di Cia Agricoltori Italiani per conto dei propri associati, alle prese con un testo generico e ricco di dubbi interpretativi.

Qui di seguito il documento con le domande frequenti di maggiore interesse e i relativi chiarimenti forniti dalla Regione.

La Regione sul suo sito ha predisposto una pagina specifica con le domande frequenti (FAQ): https://www.regione.emilia-romagna.it/stop-al-lavoro-in-condizioni-di-caldo-estremo/domande-frequenti-sui-contenuti-dellordinanza-n-101-del-26-luglio-2024

Di seguito i link alle infografiche con le indicazioni per prevenire il colpo di calore:

  1. Previeni il colpo di calore. Segui queste indicazioni quando lavori all’aperto  (284.61 KB)
  2. Datore di Lavoro – Indicazioni per lavorazioni all’aperto (322.81 KB)

Tipici da Spiaggia 2024

Successo anche per la quinta edizione dell’evento che unisce agricoltori e balneari

Cia Romagna ringrazia tutto il personale e le aziende per aver reso possibile anche l’edizione 2024 di “Tipici da Spiaggia”.

Queste le emittenti e gli orari di programmazione dei servizi TV:

TELEROMAGNA (canale 14 in Romagna, domenica 4 AGOSTO   ore 9,00, giovedì 8 AGOSTO ore 22,30

E TV- RETE 7 (canale 10 a Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Fo-Cesena e Rimini,  Canale 635 a Piacenza e Reggio Emilia) domenica 4 AGOSTO   ore 12,00, martedì 6 AGOSTO ore 9,15

TV QUI (canale 17 in Emilia Romagna) domenica 4 AGOSTO  ore 12 e venerdì 9 AGOSTO ore 22,00

Da martedì 6 AGOSTO su www.acieloaperto.com – e su canale youtube https://www.youtube.com/@AcieloAperto

Questo il link del servizio del TGR Emilia-Romagna.

Di seguito una galleria di immagini.

Assemblea Anp-Romagna, il Welfare al centro

L’Assemblea Anp-Romagna si svolge il 18 luglio 2024 a Palazzo Manzoni, a San Zaccaria (Ravenna), via Angelo Manzoni n. 23, alle ore 16.30. Al centro dell’incontro il tema: “Un Welfare al passo dei tempi per la salute della popolazione”. 

Presidio degli agricoltori alluvionati/I punti per ripartire e salvare produzioni, territorio, redditi e posti di lavoro

Da Pieve Ponte, Faenza (RA), gli agricoltori romagnoli in presidio hanno chiesto di agire in fretta, a più di un anno dalle due alluvioni e dalle frane che hanno travolto la Romagna, per accelerare l’erogazione dei ristori e la ricostruzione.

Con “Vogliamo ripartire”, l’esortazione rilanciata più volte nel corso della mattinata, gli agricoltori intendono abbracciare la dignità di tutti. «Siamo consapevoli che le sfide in essere, nella loro complessità, richiedano condivisione e collaborazione – invocano le organizzazioni agricole promotrici – Siamo anche certi che si debbano allontanare strumentalizzazioni di ogni sorta, per il bene della collettività tutta, per perseguire un obiettivo comune: la salvaguardia, la tenuta e la ripresa delle attività agricole, il rilancio del territorio, a tutela di un valore aggiunto importante che va oltre i confini regionali».

Il presidio voluto da Cia Romagna, Confagricoltura Ravenna, Copagri, Terra Viva Emilia Romagna, Legacoop Romagna e Agci Emilia Romagna ha messo al centro un manifesto in 5 punti, una road map che è di fatto un imperativo inderogabile per chi ha a cuore il territorio ancora martoriato.

Hanno partecipato il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele De Pascale, il sindaco di Faenza Massimo Isola con l’assessore alla sicurezza e protezione civile Massimo Bosi, il sindaco di Castel Bolognese Luca Della Godenza, di Bagnacavallo Matteo Giacomoni, di Massa Lombarda Stefano Sangiorgi, di Solarolo Maria Diletta Beltrami, di Conselice Andrea Sangiorgi, di Russi Valentina Palli, di Cotignola Federico Settembrini, Federica Malavolti di Riolo Terme insieme ai rappresentanti dei comuni di Alfonsine, Casola Valsenio e Lugo; con loro anche il vicesindaco del comune di Cervia Gianni Grandu e la deputata PD Ouidad Bakkalì.

Delle 6.168 aziende agricole presenti nel Ravennate (al 31.12.2023), il 28-30% ha subito danni più o meno ingenti. Per quanto concerne l’erogazione degli indennizzi di AgriCat – fondo istituito da Ismea per risarcire i danni da calamità – il 50% delle richieste è stato respinto. Delle domande accettate solo 2 aziende su 10 stanno, seppur molto lentamente, ricevendo un parziale contributo.

L’azienda agricola di Alex a Castel Bolognese (RA) è circondata dal fiume Senio. La furia dell’acqua ha sradicato piante da frutto, distrutto capannoni e attrezzature, per un totale di 300.000 euro di danni. «Siamo demoralizzati ma vogliamo essere fiduciosi: sono arrivati solo 30.000 euro di fondi regionali, tutto il resto lo abbiamo anticipato noi per mettere a dimora nuove piante, riparare strutture, comprare trattori e sistemare gli edifici – racconta -. Il Fondo AgriCat? Troppo lunghi i tempi per le perizie».

Giampietro guida una cooperativa agricola che ha 2400 ettari coltivati nei comuni di Conselice, Massa Lombarda, Argenta, Imola e Medicina, al confine quindi con Ferrara e Bologna (seminativi, frutteti, vigneti, con stalla di produzione di latte bio, agriturismo, impianto biogas e azienda faunistico-venatoria), dove lavorano più di 200 persone tra soci e manodopera impiegata. «La perdita complessiva è stata quantificata in 7.800.000 euro – ci spiega – ma abbiamo ricevuto solo 900.000 euro dal fondo di crisi e 130.000 euro dal Ministero del Turismo per l’agriturismo. Stiamo ancora aspettando l’acconto del Fondo AgriCat, ossia 240.000 euro su un danno tabellare di 2.800.000 euro. Poi stiamo faticando a caricare la domanda sulla piattaforma Sfinge da effettuare per ogni singolo comune».

Mirko a Roncalceci (RA) ha 60 ettari di colture specializzate che sono finite sotto 2 metri e mezzo d’acqua per circa una settimana: 200.000 euro di danni con impianti fruttiferi devastati, orticole bruciate e mezzi da buttare. «Sono stato costretto a vendere del terreno per pagare le spese e ad oggi – dice – ci hanno dato 28.000 euro (fondo di crisi) e 5.000 euro (fondo AgriCat): speriamo che questo sia solo un acconto ma non si sa bene. Ci spaventa la burocrazia».

Stefano lancia un appello per l’agricoltura nelle aree collinari. «Vorremmo capire quali siano le reali intenzioni della Politica, delle istituzioni. Così non si può andare avanti. Frane, strade interrotte, ma anche la scarsa disponibilità d’acqua nei periodi siccitosi. Bisogna valorizzare il prodotto di collina, con un piano di sviluppo e caratterizzazione della qualità: frutti più dolci e uve dalla gradazione alcolica elevata». A Riolo Terme (RA) coltiva piante da frutto, viti, grano, orzo ed erba medica. «La mia azienda è stata gravemente danneggiata dall’alluvione. Tuttavia, non abbiamo ancora ricevuto alcun aiuto economico, eccetto un versamento di 13 euro e 83 centesimi da parte di AgriCat a fronte di un presunto danno di 40.000 euro».

Luigi, imprenditore florovivaistico e frutticolo nel Faentino, con terreni tra il Lamone e il Marzeno, ha calcolato complessivamente 5 milioni di euro di danni tra colture in campo, piante e fiori pronti per la vendita. Ha perso all’incirca 98.000 rizomi di peonie, un investimento quasi ventennale visto il ciclo produttivo. «Eppure – spiega – finora sono arrivati solo 90.000 euro dal fondo di crisi, ma so già che con i criteri stabiliti non mi verranno mai ripagate le piante in vaso e le radici perse, neanche i fiori recisi spazzati via. La mia attività è ripartita solo in parte con enormi difficoltà».

Pertanto le organizzazioni agricole chiedono con forza:

  1. Un piano strategico di messa in sicurezza del territorio a partire dalla collina, con interventi strutturali di mantenimento e consolidamento dei terreni;
  2. Semplificazione burocratica e procedure più snelle per le perizie e le richieste di ristoro dei danni alle aziende agricole in particolare quelle di collina colpite anche da frane e smottamenti;
  3. Contributi a integrazione del reddito che siano realmente rispondenti alle esigenze degli imprenditori alluvionati;
  4. Il saldo delle risorse messe finora a disposizione dal Fondo AgriCat per coprire i danni delle aziende agricole alluvionate;
  5. Un maggior coinvolgimento delle associazioni agricole nella gestione del Fondo AgriCat, nella determinazione dei parametri di salvaguardia delle aree alluvionate e nelle tempistiche/problematiche di erogazione dei fondi ministeriali.

Videomessaggio del presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, parte prima

Videomessaggio del presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, parte seconda

Intervento del presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale

Clicca qui per visualizzare la selezione della rassegna stampa

Mercato contadino Ravenna, colonnina elettrica

Il mercato contadino di piazza della Resistenza a Ravenna è ancora più “sostenibile” con la colonnina elettrica inaugurata a inizio luglio. La colonnina eletrrica è ad uso dei produttori agricoli che hanno la necessità di mantenere la catena del freddo per i loro prodotti. L’intervento è stato realizzato in sinergia con il Comune di Ravenna e le associazioni di categoria Cia Romagna, Coldiretti e Confagricoltura

La colonnina ha sostituito i generatori a gasolio che i singoli operatori utilizzavano riducendo così l’impatto ambientale e acustico a vantaggio di tutti.

All’inaugurazione era presente per Cia Romagna Danilo Donati, tecnico responsabile territoriale Cia di Ravenna e Russi. 

Vogliamo ripartire – Presidio degli agricoltori per l’emergenza alluvione, 8 luglio, Faenza

Lunedì 8 luglio alle ore 10.30 a Faenza, in località Ponte Pieve (in via Lugo angolo via Emilia Ponente) si svolgerà il presidio degli agricoltori per l’emergenza alluvione organizzato da Cia, Agci, Terra Viva, Copagri, Legacoop, Confragricoltura: accelerare l’erogazione dei ristori e la ricostruzione.

Le associazioni di rappresentanza sottolineano alcuni punti strategici:

1 – alla collina serve un piano strutturale di mantenimento e consolidamento del territorio; snellimento e semplificazione delle procedure burocratiche delle perizie e delle domande dei ristori per le aziende agricole, specialmente per le aziende di collina colpite da frane; un’adeguata integrazione del reddito degli agricoltori colpiti e danneggiati;

2 – chiarimenti e maggior coinvolgimento delle associazioni agricole sulla gestione di Agricat;

3 – coinvolgimento delle associazioni agricole per la determinazione dei parametri di salvaguardia imposti dal Ministero ai terreni alluvionati;

4 – coinvolgimento delle associazioni agricole sulle tempistiche, sulla distribuzione e su eventuali problematiche degli stanziamenti ministeriali in atto.

Alla manifestazione saranno presenti il Prefetto della Provincia di Ravenna Castrese De Rosa, i sindaci e le autorità locali.

“Sicurezza in agricoltura: adempimenti richiesti”: le date a Coriano a Cesena

Ecco le nuove date degli incontri “Sicurezza in agricoltura: adempimenti richiesti”:

📍Martedì 2 luglio ore 20.30 a Coriano, Teatro Corte – Sala Isotta (via Giuseppe Garibaldi 127 – P.tta Salvoni)

📍Giovedì 4 luglio ore 20.30 a Cesena nella sala riunioni della sede Cia Romagna (via Rasi e Spinelli 160)

Presiede gli incontri Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna.

Interverranno Giorgio Montanari, LABHOR sistemi di gestione, igiene, qualità, ambiente e privacy; Francesco Toni, medico competente, direttore sanitario di Serint Group.

Saranno presenti Alessia Buccheri, direttore Cia Romagna; Jenna Carlucci, responsabile ufficio paghe imprese, lavoro, colf-badanti Cia Romagna.

Manifesto Cia per le elezioni europee 2024

Verso un piano strategico per l’agricoltura

Il Manifesto di Cia-Agricoltori Italiani per le elezioni europee 2024 è stato presentato a Bruxelles a marzo. Crisi climatiche e sanitarie, tensioni sociali e una situazione geopolitica critica hanno caratterizzato i cinque anni di questo mandato europeo. La complessità delle situazioni affrontate rende, ora, necessaria la ricerca di nuove strade per superare la spaccatura che si è creata fra ambiente e agricoltura.

Le future politiche Ue dovranno guardare al mondo agricolo come fonte di soluzione dei problemi che riguardano la sostenibilità, non come la causa. I dossier agricoli (nove in totale) sono stati illustrati dal presidente della Confederazione, Cristiano Fini, che ha avuto modo di declinarli in un incontro privato con il commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski.

Clicca qui per il manifesto Cia per le elezioni europee 2024.

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