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Balsamico Igp, l’Italia attiva la procedura d’infrazione contro la Slovenia

aceto balsamico

MODENA – L’Italia ha attivato la procedura d’infrazione ex art. 259 TFUE nei confronti della Slovenia a tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igp.

Il provvedimento, comunica l’Ente consortile, si attendeva da mesi e tra le numerose imprese modenesi produttrici del pregiato condimento è diventata un fatto reale nel pomeriggio del 5 agosto, con l’investitura dell’Avvocatura dello Stato per procedere al fine di tutelare una volta per tutte non soltanto l’Aceto Balsamico di Modena Igp, ma l’intero sistema delle Dop e delle Igp, che avrebbe potuto trovarsi verosimilmente a rischio se la linea della Slovenia – che di fatto ha trasgredito un regolamento europeo – non fosse stata impugnata per ristabilire l’ordine giuridico delle cose e dunque si fosse lasciato correre quello che si presenta come un pericoloso precedente.

Il primo passo dopo l’attivazione della procedura d’infrazione sarà una fase di consultazione presso la Commissione Europea, a cui farà poi seguito, qualora si rendesse necessaria, l’azione presso la Corte di Giustizia dell’Ue.
Intanto lo sprint finale – pur se arrivato a distanza di molti mesi dalla prima istanza sollevata dal Consorzio e dalle istituzioni del territorio modenese nonché regionale dell’Emilia Romagna prima di approdare in Parlamento e al Mipaaf – è partito, grazie all’informativa presentata il 4 agosto scorso dal Ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli al Consiglio dei Ministri.

Dalla prima denuncia dell’infrazione da parte della Slovenia – a inizio del 2021 – numerose sono state le dichiarazioni a sostegno del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, con l’impegno ben preciso di farsi portavoce con il Governo affinché venisse attivata la procedura d’infrazione, l’extrema ratio per veder tutelati i diritti della denominazione che rappresenta una fetta molto importante del made in Italy agroalimentare, stimato nel suo complesso con un valore economico di circa 17 miliardi di euro.

La questione si è innescata quando, a inizio dello scorso anno, il Governo sloveno ha notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli aceti che, oltre a porsi in netto contrasto con gli standard comunitari e con il principio di armonizzazione del diritto europeo, cerca di trasformare la denominazione “aceto balsamico” in uno standard di prodotto.
Operazione illegittima ed in contrasto con i regolamenti comunitari che tutelano Dop e Igp e disciplinano il sistema di etichettatura e informazione del consumatore.

aceto balsamico, slovenia

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