21/12/2017 – Pericolo Ralstonia Solanacearum: colpiti 41 ettari tra Parma e Ferrara
La campagna 2017 del pomodoro da industria è stata caratterizzata dal pericolo della batteriosi Ralstonia Solonaceaurm, innocua per la salute dell’uomo, ma devastante per la piantina di pomodoro visto che ne pregiudica la crescita.
Gli ettari colpiti sono stati 41, prevalentemente concentrati nelle province di Parma e Ferrara, territorio quest’ultimo nel quale vi fu già un’allerta nel 2014.
“La presenza di Ralstonia Solanacearum – commenta Davide Previati, responsabile tecnico di Asipo – non va sottovalutata. È un problema che si è manifestato, non sappiamo ancora per quali cause, e rispetto al quale è bene che gli agricoltori facciano segnalazioni con tempestività, in modo che tutti insieme possiamo adottare gli accorgimenti necessari per evitare una diffusione. Quella per la Ralstonia Solanacearum è dunque un’allerta che va presa con la dovuta considerazione perché non sempre il manifestarsi di questa malattia è evidente. In merito Asipo ha sempre collaborato con i consorzi fitosanitari provinciali e regionale, affinché si preveda il necessario monitoraggio e l’immediata eradicazione. Da qui il nostro invito a tutti i produttori a segnalare qualsiasi sintomo non conosciuto o causa di dubbio affinché i nostri tecnici, come sempre accaduto, possano intervenire in maniera tempestiva”.
La problematica Ralstonia è stata al centro di diversi incontri che hanno coinvolto tutta la filiera del Nord Italia nel corso dell’estate. Ed è proprio in seno all’assemblea dell’Oi del Nord Italia, luogo di incontro tra i vari componenti della filiera, che si è deciso di istituire un fondo di emergenza per il 2017, finanziato dai soci dell’Oi, per garantire ai produttori, le cui coltivazioni siano state colpite dalla batteriosi Ralstonia Solanacearum, la certezza e la tempestività di un indennizzo adeguato, condizione indispensabile per una fattiva collaborazione del mondo agricolo nella denuncia delle eventuali ulteriori contaminazioni e quindi nello scongiurare il pericolo della diffusione di una malattia che pregiudica la crescita delle piantine di pomodoro.
Il fondo di emergenza ha messo a disposizione degli agricoltori colpiti, soci delle Organizzazioni di produttori associate all’Oi, la cifra di 123 mila euro, vale a dire 3 mila euro per ciascuno dei 41 ettari contaminati in Emilia Romagna dove le coltivazioni sono state distrutte su prescrizione dei Servizi fitosanitari. Le somme saranno erogate entro il mese di dicembre e rappresenteranno un’anticipazione degli indennizzi previsti dalla legge 6/2010 della Regione Emilia Romagna che stabilisce per questi casi un indennizzo fino al 100% del valore di mercato della produzione persa. Una volta acquisito l’indennizzo previsto dalla legge regionale, cosa che non potrà avvenire prima della fine del 2018, il produttore danneggiato restituirà l’anticipazione ricevuta dal fondo di emergenza.
“Il provvedimento – ha spiegato il presidente dell’OI Tiberio Rabboni – è motivato dalla particolare contingenza dell’annata 2017: da un lato la batteriosi si è manifestata in modo inaspettato ed aggressivo; dall’altro l’eradicazione tempestiva delle piante malate risulta l’unico modo per bloccarne la diffusione.
In questo contesto la Regione Emilia Romagna, non disponendo nel bilancio dell’anno in corso delle risorse necessarie per attivare gli indennizzi ai produttori colpiti, si è impegnata ad inserirle nel bilancio del prossimo anno a valere per il 2017, con l’inevitabile allungamento dei tempi di erogazione. Da qui la decisione del fondo di emergenza: una concreta testimonianza di vicinanza delle Op, delle industrie e delle cooperative agli agricoltori danneggiati”. L’anticipazione dell’Oi è quindi, sostanzialmente, un prestito infruttifero.
“L’iniziativa del fondo di emergenza 2017 si è potuta realizzare – conclude il presidente Rabboni – anche e soprattutto perché la Regione Emilia Romagna, nella persona dell’assessore all’Agricoltura Simona Caselli, si è impegnata a recuperare sul bilancio del prossimo anno le risorse per il 2017.
Impegno ribadito anche dai consiglieri regionali Barbara Lori ed Alessandro Cardinali, che recentemente hanno presentato una risoluzione sull’argomento all’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna”.